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Tour Libano la Terra dei Fenici

Tour Libano la Terra dei Fenici

Esplora l’affascinante terra dei Fenici in un tour indimenticabile attraverso il Libano. Scopri le ricchezze storiche e culturali di questa nazione mediterranea, dai siti archeologici antichi alle vivaci città moderne. Ammira i templi antichi, esplora le stradine affascinanti di Beirut e goditi i sapori unici della cucina libanese, dalle prelibatezze dei souk alle prelibatezze dei ristoranti di lusso. Con panorami mozzafiato che vanno dalle montagne all’azzurro profondo del mare, il Libano ti accoglie con il suo mix affascinante di cultura, storia e bellezza naturale.

Tour Libano la Terra dei Fenici, speciale vacanza per single

Il tour Libano la Terra dei Fenici ha una durata di 6 giorni e 5 notti. – Le Partenze sono Giornaliere. Se interessati ad avere un pacchetto personalizzato sulla base delle Vostre esigenze inviate una richiesta scrivendo a: direzione@barbirottiviaggi.it 

Quote a partire da: € 1.650,00 prezzo già inclusivo di supplemento camera singola

Riepilogo dei servizi inclusi 

Routing aereo: è possibile prevedere partenze e arrivi per e da altri aeroporti.  

VoloPartenza dahArrivo ahBagaglio
MeRoma Fiumicino12.20Beirut16.301PC
MeBeirut08.30Roma Fiumicino11.101PC

Soggiorno:

Località Hotel Consigliati ArrivoPartenzaNtsBaseTipologia di camera
BEIRUT – HAMRAGolden Tulip – o Gems1°Giorno6°Giorno5BbSingola 
Categoria 4 stelle

Legenda: Bb= Prima Colazione – 1Pc= 1 Bagaglio da Stiva (oltre a Trolley e Zaino a bordo).

Altri servizi inclusi

  • Assicurazione Top Booking Barbirotti: che include: Coperture spese Medico/Bagaglio e Annullamento
  • Trasferimenti e visite guidate come da programma dettagliato giorno per giorno, a seguire.
  • Pranzo previste sempre durante le escursioni di intera giornata (vedi programma a seguire)

Valutazione personale dell’Agenzia Barbirotti relativa a questa proposta di Viaggio.  Classificazione: Alta–Media–Bassa.
Servizi in generale: Alti + Sostenibilità: Bassa. (vedi Faq https://www.barbirottiviaggi.it/faq/).

Programma Dettagliato Giorno per Giorno

1° Giorno: Partenza dall’Italia. Arrivo a Beirut. Pick up in aeroporto. Transfer in hotel

2° Giorno: Escursione intera giornata BAALBECK-ANJAR-KSARA – 08.30 -18.00. Pick up Hotel 

Incluso Biglietti d’ Ingresso e Pranzo

3° Giorno: Escursione intera giornata SIDONE -TIRO-MAGDOUCHE – 08.30 -17.30. Pick up Hotel 

Incluso Biglietti d’ Ingresso e Pranzo

4° Giorno: Escursione mezza giornata, TOUR STORICO DI BEIRUT 08.30 -12.30. Pick up Hotel

In alternativa: Sightseeing Tour di Beirut con 15 fermate tra cui musei, monumenti storici, chiese, moschee, centri commerciali. I passeggeri possono scegliere di salire o scendere a qualsiasi fermata, con gli autobus che percorrono il percorso intero in 90-120 minuti e transitano circa ogni ora. Accesso gratuito al Museo Nazionale e al Museo MIM. Wi-Fi gratuito e acqua a bordo con commento audio in 6 lingue.

5° Giorno: Escursione intera giornata BYBLOS – JEITA – 08.30 -17.30. Pick up Hotel

Incluso Biglietti d’ Ingresso e Pranzo

6° Giorno: Trasferimento hotel/aeroporto, per il volo di rientro in Italia.

Fine dei servizi.

I 5 perché scegliere questo Viaggio

  • Perché è una vacanza che affonda le radici nella nostra storia ed è un modo per chi viaggia da solo di riscoprire sé stessi.
  • Per chi ha già visto gran parte del Mondo e non vuole rinunciare a un tipo di viaggio originale e di straordinario interesse Storico, Artistico e Archeologico.
  • Perché è un Paese, come l’Araba Fenice, rinato più volte dalle sue ceneri, un grande esempio per tutti.
  • Cibo, bellezze Naturali, Ospitalità della Gente con mentalità molto aperta e di gran Cultura.
  • Perché è una Vacanza Barbirotti Viaggi.

Bibliografia consigliata

  • La Casa di Pietra
  • La Terra dei Gelsomini

Filmografia consigliata

  • Syriana
  • Cafarnao Caos e Miracoli

Visitando il Libano

In epoche passate, il Libano veniva spesso definito la “Svizzera del Medio Oriente” a causa della straordinaria abilità dei suoi abitanti nel campo degli affari. Tuttavia, negli ultimi decenni, questa terra è stata testimone di guerre civili, bombardamenti e attacchi che hanno messo a dura prova la sua resilienza. Oggi, mentre i monumenti narrano di un passato di grandiosità e opulenza, gli edifici devastati dalle esplosioni gridano al mondo la sofferenza di un popolo coraggioso. Il Libano è ora una nazione ferita, ma non ha mai smesso di cercare con tenacia di abbracciare il cambiamento e di rinnovare i suoi legami con l’Occidente, nonostante le sfide dell’integralismo religioso che ancora persiste. È proprio questa complessità che rende il Libano ancora più affascinante, poiché è da sempre una terra di contrasti.

Un vero crogiolo di culture, fedi religiose, credenze e gruppi etnici, il Libano si presenta al viaggiatore con molteplici sfaccettature: dalle antiche città ai reperti romani, dalle stazioni sciistiche alle vivaci serate lungo le coste, tutto concorre a creare un panorama variegato e stimolante. Ma è nei suoi paesaggi naturali che il Libano lascia senza fiato: la valle di Qadisha, solo per fare un esempio, è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

Consigli di viaggio

Per coloro che intendono visitare questa terra affascinante, ecco alcuni consigli pratici:

  • Fuso Orario: Il fuso orario del Libano è in genere di +1 ora rispetto all’Italia, tenendo conto anche dell’eventuale ora legale.
  • Lingue: L’arabo è la lingua ufficiale, ma il francese e l’inglese sono diffusi e compresi in molte aree.
  • Valuta: La Lira Libanese è l’unità monetaria del paese, ma i dollari statunitensi sono ampiamente accettati. Anche gli euro possono essere cambiati senza problemi presso gli uffici di cambio. Tuttavia, è importante tenere presente che la Domenica è comunemente considerata giorno di festa in Libano, con conseguente chiusura di banche ed esercizi commerciali.
  • Documenti: Per l’ingresso in Libano è necessario avere un passaporto con almeno sei mesi di validità residua. Inoltre, il passaporto non deve presentare visti o timbri di ingresso da parte di Israele. Il visto può essere ottenuto anche all’arrivo in aeroporto. Si consiglia di avere sempre il passaporto con sé per eventuali controlli da parte delle autorità locali.
  • Elettricità: La tensione elettrica in Libano è di 220 Volt a una frequenza di 50 Hertz. Le prese elettriche sono di tipo C (a due poli) e tripolari di tipo inglese. È consigliabile portare con sé un adattatore e, dato che le interruzioni di corrente sono piuttosto comuni, è utile avere anche una piccola torcia con batterie di ricambio.
  • Comunicazioni: Per le chiamate dall’Italia al Libano, è necessario comporre il prefisso internazionale 00961, seguito dal numero dell’abbonato desiderato. Viceversa, per le chiamate dal Libano all’Italia, è necessario comporre 0039 seguito dal prefisso della città italiana desiderata e dal numero dell’abbonato.
  • Accesso Internet: Molti hotel principali offrono connessione Wi-Fi, tuttavia, la qualità della connessione potrebbe variare.

Norme Sanitarie

Il Libano accoglie i visitatori con strutture sanitarie di qualità, ma è utile tenere a mente alcune importanti linee guida per la vostra salute durante il viaggio. Se provenite dall’Europa, non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria e il paese non presenta malattie endemiche. Tuttavia, le spese mediche possono risultare pesanti, quindi una copertura assicurativa sanitaria è consigliata.

A Beirut, l’acqua del rubinetto è potabile, ma per evitare inconvenienti si consiglia di optare per acqua minerale in bottiglia. Inoltre, è prudente evitare l’aggiunta di ghiaccio alle bevande e consumare frutta senza buccia e cibi ben cotti. Alcune norme igieniche di base da ricordare includono:

  • Consumare solo acqua da bottiglie sigillate.
  • Evitare l’uso di ghiaccio in bevande, poiché potrebbe essere prodotto con acqua non potabile.
  • Evitare l’assunzione di latte o latticini non pastorizzati.
  • Consumare verdura cruda e frutta solo dopo averli sbucciati.
  • Preferire cibi ben cotti e ancora caldi.
  • Evitare l’acquisto di cibo da venditori ambulanti.
  • Prestare attenzione all’igiene personale e disinfettare eventuali ferite.
Diversità Religiosa e Culturale

Il Libano è un paese caratterizzato da una ricca diversità religiosa. La nazione riconosce ufficialmente diverse confessioni religiose, tra cui il Cristianesimo e l’Islam. Queste due religioni costituiscono la maggioranza della popolazione, con il 40% ciascuna. Il restante 20% della popolazione segue altre religioni, inclusa la comunità ebraica.

Suggerimenti per i Trasporti

Esplorare il Libano è facile grazie alle opzioni di trasporto disponibili. Il paese è relativamente piccolo e può essere attraversato in auto in circa tre ore.

Per coloro che preferiscono il trasporto pubblico, gli autobus sono una buona opzione per spostarsi tra le città principali, poiché sono affidabili, sicuri ed economici. Anche minibus indipendenti offrono un’alternativa comoda, sebbene a un costo leggermente più elevato.

Se desiderate noleggiare un’auto, tenete presente che questa opzione può essere costosa a causa delle cattive condizioni delle strade. In alternativa, i taxi tradizionali, riconoscibili per la loro targa rossa e il cartello “taxi” sul tetto, offrono una soluzione pratica per gli spostamenti.

Arrivo e Partenza: Consigli da Aeroporto

All’arrivo all’aeroporto di Beirut, il più grande del paese, potete scegliere tra taxi e servizi di ridesharing come Uber. I taxi possono essere un’opzione conveniente, anche se si consiglia di stabilire il prezzo prima di salire. Se preferite un’alternativa più organizzata, molti hotel offrono servizi di trasferimento a una tariffa fissa.

In definitiva, il Libano è un paese ricco di opportunità culturali e avventure uniche. Con una comprensione delle norme sanitarie e delle opzioni di trasporto, potete godere appieno di questo affascinante angolo del mondo.

Clima

Prima di immergervi in un’avventura nel suggestivo Libano, è essenziale capire il suo variegato clima e adattare il vostro abbigliamento di conseguenza. Il paese offre una vasta gamma di condizioni climatiche, da coste mediterranee a valli continentali e montagne imponenti. Ecco come prepararsi in modo intelligente per ogni scenario.

Il clima del Libano riflette la sua posizione geografica e la sua topografia unica. Lungo le coste mediterranee, il clima mediterraneo porta inverni umidi, mezze stagioni moderatamente piovose e estati asciutte e calde. Tuttavia, nell’interno, nella valle della Bekaa, si può sperimentare un clima più continentale con escursioni termiche significative sia stagionali che quotidiane.

Se alzate lo sguardo alle vette oltre i 1700-1800 metri, il clima muta in un’affascinante combinazione di clima di montagna. Qui, le temperature diminuiscono e gli sbalzi termici sono più repentini e intensi.

Guida all’Abbigliamento: Funzionale e Stiloso

Per affrontare le sfide climatiche e assicurarsi di godere al meglio del vostro viaggio, prendete nota di questi suggerimenti sull’abbigliamento:

  • Confort è la Parola d’Ordine: Optate per indumenti sportivi e comodi. Il viaggio può essere un’esperienza fisicamente impegnativa, quindi assicuratevi che i vostri vestiti non limitino i vostri movimenti.
  • Scegli Materiali Traspiranti: Evitate fibre sintetiche che possono ostacolare la traspirazione del corpo, specialmente in climi caldi. Prediligete materiali naturali come il cotone per rimanere freschi e asciutti.
  • Adattatevi alle Temperature: Poiché le temperature possono variare notevolmente tra il giorno e la notte, considerate l’abbigliamento “a strati”. Questo vi permetterà di aggiungere o togliere strati a seconda delle condizioni.
  • Colore Rispettoso e Funzionale: Indossate colori neutri e naturali per rispettare l’ambiente e facilitare gli incontri con la fauna locale. Evitate capi appariscenti che potrebbero disturbare gli animali.
  • Evitate Vestiti Militari o Mimetiche: In alcuni paesi, indossare abiti militari o mimetici può essere vietato o suscitare incomprensioni. Siate rispettosi delle norme locali e optate per abbigliamento civile.

L’obiettivo è rimanere comodi, funzionali e rispettosi dell’ambiente durante il vostro viaggio in Libano. Con abbigliamento adatto e una mente aperta all’esplorazione, potrete cogliere appieno le meraviglie di questo affascinante paese.

Ricordate sempre che adattarsi alle condizioni climatiche è un elemento chiave per un’esperienza di viaggio senza stress e piacevole, sia che stiate esplorando città affascinanti o scalando vette mozzafiato.

Quando ci si avventura nei paesi islamici, un adeguato rispetto per la cultura locale è fondamentale. Scoprite come vestirvi in modo appropriato e comportarvi con rispetto durante il vostro viaggio.

In paesi islamici, sia uomini che donne sono tenuti a indossare abbigliamento decoroso. Per le donne, è consigliato un abbigliamento sobrio che eviti pantaloni aderenti, pantaloni corti e top succinti. Optate per abiti confortevoli e non troppo aderenti, simili a quelli delle donne locali. Anche per gli uomini, i pantaloncini corti e le canottiere sono da evitare per rispettare le norme culturali.

Moschee e Rispetto Religioso

Le moschee sono luoghi di culto e preghiera. Quando visitate una moschea, indossate abiti appropriati: le donne devono coprire spalle e gambe, mentre gli uomini dovrebbero indossare pantaloni lunghi e magliette a mezze maniche. Ricordatevi di togliere le scarpe prima di entrare e munitevi di calzini. Durante il Ramadan, evitate di mangiare, bere o fumare in pubblico durante le ore diurne.

Comportamento Rispettoso e Sensibile

In ogni situazione, mostrate rispetto e discrezione, soprattutto se non conoscete bene le usanze locali. Questo atteggiamento favorirà un’esperienza piacevole e armoniosa durante il vostro viaggio.

Orari e Shopping

Gli orari di apertura dei negozi e delle attività commerciali variano, ma in genere sono aperti dal lunedì al sabato dalle 09.00 alle 18.00. In estate, gli orari potrebbero subire variazioni. I ristoranti, soprattutto a Beirut, rimangono aperti fino a tardi. Le banche operano dalle 08.30 alle 12.30 e sono chiuse la domenica. Gli uffici pubblici e le poste aprono dalle 08.00 alle 14.00.

Esplorando l’Artigianato Locale

Il Libano è rinomato per l’artigianato unico e tradizionale. Troverete oggetti intagliati in legno di cedro, vetri soffiati, ornamenti in rame e filigrana, tappeti e tessuti ricamati, e gioielli in argento e oro. Esplorate i mercatini e le botteghe per scoprire autentici tesori locali.

Shopping Stiloso a Beirut

Beirut abbraccia lo stile europeo in moda e design. Rue Hamra è un paradiso per lo shopping, con boutique che offrono abbigliamento e calzature alla moda. Troverete anche negozi di arredamento all’avanguardia, come Charme d’Antan, che competono per scelta e qualità con le opzioni europee e americane.

Intraprendete il vostro viaggio nei paesi islamici con consapevolezza e rispetto, immergendovi nella cultura e sperimentando autenticamente tutto ciò che hanno da offrire.

Gastronomia

Quando si tratta di gastronomia, il Libano eccelle con la sua cucina prelibata e variegata. I libanesi hanno amalgamato sapientemente elementi dalla cucina turca e araba, arricchendoli con un tocco raffinato francese. Ecco cosa dovete sapere su questo delizioso aspetto della cultura libanese.

Un pasto tradizionale inizia con i famosi antipasti libanesi, noti come “mezzeh”. Questo assortimento di piccole portate include le delizie dell’hummus (crema di ceci e pasta di sesamo), il baba ghanoush (salsa di melanzane), il tabbouleh (insalata di prezzemolo e pomodori), i fatayer (triangoli ripieni di carne o spinaci) e il lebneh (yogurt con salsa d’aglio). Il pane arabo, non lievitato, accompagna tradizionalmente ogni pasto, perfetto per raccogliere salse e cibi.

Il piatto nazionale “kibbeh” è un vero e proprio capolavoro culinario, composto da crocchette di carne d’agnello macinata, grano duro, cipolla e spezie. Questa prelibatezza è presentata in numerose varianti regionali e richiede abilità nella sua preparazione. Verdure ripiene come zucchine, zucche, melanzane e bietole sono comuni, con riempimenti vegetariani, di carne e riso o di carne e pinoli.

Il Libano è una terra di frutta, con arance, mandarini, mele, pere, uva, meloni e molto altro ancora. Il Monte Libano, le Valli della Bekaa e le coste meridionali ospitano una varietà di frutti succosi. La cucina libanese si completa con dolci tradizionali arricchiti da miele, marmellata, frutta secca e melassa.

I vini libanesi vantano una tradizione di oltre 4000 anni. Le cantine, concentrate principalmente nella Valle della Bekaa, producono vini apprezzati in tutto il mondo. Châteaux Ksara, Kefraya e Musar sono alcune delle cantine rinomate che esportano i loro vini, grazie al clima favorevole di questa regione.

Cosa fare la sera Beirut

Beirut si anima di notte con una miriade di opportunità. Dai ristoranti ai club sulla spiaggia, dai centri culturali ai concerti, non manca la scelta. The Blue Note e Strange Fruit offrono musica dal vivo, mentre il Conservatorio Nazionale Libanese presenta spettacoli di musica classica, jazz e araba.

Per chi cerca l’intrattenimento notturno, il Casino du Liban offre un tocco di fortuna, mentre i nightclub a Rue Monot ad Achrafiyé vi attendono per ballare la notte via.

Curiosità sul Nome e la Natura del Libano

Il nome “Libano” deriva dall’aramaico “laban”, questa parola ha come significato “bianco come il latte”. Precisamente si fa riferimento alle cime delle montagne bianche.

Beirut

Beirut è una città affascinante e complessa, dove le cicatrici del passato convivono con moderni grattacieli. Nonostante le vecchie strutture bombardate si mescolino con le architetture moderne, Beirut evoca più un’atmosfera europea che quella tipica mediorientale. Una peculiarità che la rende unica e avvincente.

La vostra avventura beirutina può iniziare da Downtown, il cuore pulsante della città. Qui troverete il souk, sebbene diverso dai caotici souk arabi, un luogo asettico ma interessante. Nejmeh Place, o Place de l’Étoile, è un punto di partenza elegante, con la sua torre dell’orologio e vie affascinanti che si diramano da qui.

Scoprite i bagni romani, un sito archeologico integrato abilmente nel tessuto urbano. La moschea di Mohammad Al-Amin, con la sua imponente cupola blu, è un simbolo che caratterizza lo skyline di Beirut. Accanto ad essa si trova il mausoleo di Hariri, ex primo ministro libanese assassinato nel 2005.

The Blob, conosciuto anche come Beirut Dome o The Egg, è un edificio insolito che affascina per la sua storia prebellica. A Gemmayze, il quartiere bohémien, scoprirete una Beirut più autentica, con le sue vecchie case e i locali vivaci. Il Sursock Palace vi accoglie con il suo fascino elegante e ospita un museo d’arte moderna.

Non perdete il Barakat Building, noto come la “casa gialla”, un edificio che conserva i segni della guerra civile libanese. Oggi ospita il centro culturale Beit Beirut, ricordando un passato di divisioni e conflitti che hanno plasmato la città.

Beirut è una città in continua evoluzione, che ha affrontato momenti difficili ma ha trovato la forza di rinascere. Attraverso le sue strade tortuose e i contrasti architettonici, emerge una storia di resilienza e cambiamento. Esplorate Beirut a piedi o con i “service”, i taxi collettivi diffusi, per immergervi nella sua cultura unica e vivace.

Cosa vedere a Beirut

Il Museo Archeologico Nazionale: Una Rivelazione Storica

A soli 15-20 minuti a piedi dalla Casa Gialla, troverete una tappa essenziale: il Museo Archeologico Nazionale, un gioiello tra i musei libanesi. Qui, oltre a esplorare reperti imponenti provenienti da siti archeologici come Tyro, Baalbeck, Byblos e Anjar, potrete scoprire la straordinaria storia di sopravvivenza e rinascita del museo. Il documentario “Revival”, proiettato ogni ora dal primo piano, rivela il coraggioso percorso intrapreso durante la guerra civile per preservare questi tesori storici. Non perdetevi le mummie maronite al piano interrato, conservate in modo naturale nella Valle di Qadisha. Il museo è aperto dal martedì alla domenica, dalle 09.00 alle 17.00.

La Corniche e i Pigeon Rocks: Una Passeggiata Indimenticabile

Se amate passeggiare, vi suggeriamo un tratto della Corniche, il lungomare di Beirut. Da qui, potrete raggiungere a piedi i suggestivi faraglioni di Beirut, noti come Pigeon Rocks, uno spettacolare scenario per assistere al tramonto. Lungo la Corniche, la vista sul mare, gli hotel moderni e gli edifici ottomani vi lasceranno senza parole. La vivacità dei locali, dei turisti e dei venditori ambulanti crea un’atmosfera piacevole per concludere la giornata.

Un Mix di Architettura Moderna e Tradizionale

Lungo la Corniche, noterete anche l’influenza di Solidere, la società libanese che ha riqualificato l’area dopo la guerra civile. Sebbene sia stata criticata per alcune scelte architettoniche, come gli edifici ultra moderni, la loro coesistenza con gli antichi edifici offre uno scorcio affascinante del passato e del presente di Beirut.

The Grudge e Gusto Culinaro

Prima di raggiungere i faraglioni, fate una breve deviazione per ammirare The Grudge (Al Ba’sa), l’edificio più stretto di Beirut e del Libano. Godetevi una pausa culinaria in uno dei ristoranti locali come T Marbouta, dove piatti libanesi tradizionali incontrano creazioni audaci, oppure Enab, un ristorante ampio e suggestivo a Mar Mikhael.

Vivere la Notte a Beirut

Beirut è una città da vivere appieno, soprattutto di notte. L’energia di questa città si manifesta nella vivace vita notturna di Gemmayze e dintorni. Qui potrete scoprire un’ampia scelta di luoghi per cenare e divertirvi:

  • T Marbouta: A Hamra, un ristorantino nascosto con un cortile incantevole e piatti libanesi classici e audaci.
  • Enab: A Mar Mikhael, dove il cibo di qualità e l’atmosfera accogliente vi aspettano.
  • Anise e The Bohemian bar: In Armenian Street e dintorni, luoghi alla moda per un drink pre o post cena.
  • B018: Nella zona Forum di Beirut, un nightclub unico in un bunker con tetto apribile, perfetto per un’esperienza curiosa.

Beirut è molto più di una semplice destinazione turistica: è una città da scoprire, gustare e vivere con tutti i sensi. Siate pronti a esplorare la sua storia, ammirare i panorami e assaporare il suo spirito vitale.

Escursioni a Beirut

Byblos: Un Viaggio nel Tempo

A soli 40 km a nord di Beirut si trova l’affascinante città di Byblos, un gioiello di storia con oltre settemila anni di vita. Il suo nome greco, Byblos, deriva dall’antico Gubal in cananeo, che significa “fonte” o “origine”. Questa città costiera, conosciuta oggi come Jbail, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

Valle dei Cedri/Besharreh/Kozhaya: Un’Oasi Spirituale e Naturale

Immergetevi nella magica Valle di Qadisha, o Valle Santa, a Besharreh, una pittoresca cittadina all’interno della valle. Questa valle è un patrimonio UNESCO e ospita monasteri cristiani secolari e grotte che una volta erano rifugi religiosi. Esplorate l’antica città natale del celebre artista e poeta Khalil Gibran, visitando il Museo Gibran e alcune chiese e monasteri secolari.

Kozhaya, un’altra gemma della Valle di Qadisha, è famosa per il monastero di Sant’Antonio. Qui, potrete ammirare viste spettacolari sulla valle e sui boschi. Non perdete l’opportunità di scoprire i maestosi cedri del Libano, simbolo nazionale e testimoni di un passato ricco di storia. Questi alberi un tempo abbondanti furono utilizzati per costruzioni antiche e, nel 1996, sono stati designati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per la loro conservazione.

Prendetevi il tempo di esplorare queste destinazioni fuori Beirut e scoprite la ricca storia e la bellezza naturale che il Libano ha da offrire. Da Byblos alla Valle dei Cedri, queste escursioni vi lasceranno incantati e ispirati.

Baalbek

Baalbek, uno dei gioielli archeologici più straordinari al mondo, si erge nella fertile valle della Beqā, a soli 65 km a est dalla vivace Beirut. Questo incredibile sito è stato un centro di potere e cultura attraverso i secoli, catturando l’immaginazione di viaggiatori e studiosi di tutto il mondo.

Le maestose rovine di Baalbek sono un’autentica testimonianza della grandiosità dell’Impero Romano. Questo antico insediamento, originariamente dedicato al dio semitico Baal, fu trasformato dai Romani in una straordinaria espressione architettonica. Si ritiene che Baalbek sia stato scelto come punto strategico per la sua posizione unica e la fertilità della valle circostante.

Esplorare Baalbek significa fare un viaggio nel passato, immergendosi nelle sue strutture imponenti come il Tempio di Giove, il Tempio di Bacco e la Grande Corte. Questi monumenti fanno emergere la magnificenza di un’epoca passata e catturano l’immaginazione di chiunque si trovi ad ammirarli.

Le rovine di Baalbek sono un tesoro che va oltre i confini del Libano, sono riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La loro grandezza e bellezza ci ricordano l’incredibile eredità lasciataci dalle civiltà che si sono succedute in questo luogo unico.

Visitare Baalbek significa immergersi in un passato affascinante e scoprire l’eredità di civiltà millenarie. Le colonne imponenti, gli intricati dettagli architettonici e l’atmosfera avvolgente vi faranno sentire come se steste camminando tra i segreti delle antiche civiltà. Una tappa imperdibile per ogni appassionato di storia e cultura.

Baalbek: Un Viaggio Attraverso 5000 Anni di Storia

La storia di Baalbek è un affascinante racconto che abbraccia millenni di avvenimenti, trasportandoci attraverso epoche e civiltà che hanno plasmato questo luogo straordinario. Oltre cinquemila anni di narrazione ci conducono attraverso la magnificenza e l’evoluzione di questa città dal passato vibrante.

Nel 2000 a.C., Baalbek era già un luogo di significato storico, abitato dai Cananei, conosciuti dai Greci come Fenici. Questi abitanti costruirono monumenti che rendono omaggio al loro dio Baal, una divinità legata alla tempesta, alla fertilità e all’agricoltura. Baal era il signore della Valle della Beqā, una terra che continua a prosperare grazie alla sua fertilità.

Nel 334 a.C., il celebre Alessandro Magno, conosciuto anche come “Alessandro il Grande”, conquistò Baalbek, avviando un processo di ellenizzazione. Dopo la sua morte, fu il turno dei Tolomei d’Egitto di governare la città, ribattezzandola Heliopolis, la “Città del Sole”. Qui, il culto di Baal si fonde con il dio egizio Ra e Helios, creando una forma ibrida di culto del dio Giove.

L’epoca romana vide Baalbek raggiungere l’apice della sua grandezza. Nel 47 a.C., Giulio Cesare ordinò la costruzione di tre maestosi templi in onore delle principali divinità romane: Giove, Bacco e Venere. Nelle vicinanze, sulla cima di una collina, venne eretto un tempio per il dio Mercurio, amato dai Romani.

Uno dei misteri più affascinanti di Baalbek riguarda il “Tempio di Giove”. Questo maestoso tempio è sostenuto da un colossale terrazzamento di pietra, composto da tre giganteschi blocchi, ciascuno pesante oltre 800 tonnellate. Questa straordinaria ingegneria continua a sfidare la comprensione moderna, offrendo un enigma che ci spinge a riflettere sulle capacità straordinarie delle civiltà antiche.

Esplorare Baalbek significa immergersi in un viaggio attraverso millenni di storia, ammirando le testimonianze di popoli e divinità che hanno contribuito a forgiare questo luogo straordinario. Una tappa essenziale per chi desidera comprendere la profonda essenza del passato del Libano.

Lasciatevi affascinare dalla straordinaria ingegneria antica che ha dato vita ai misteriosi megaliti di Baalbek, un enigma che sfida ancora oggi le spiegazioni razionali. Questa incredibile costruzione, situata nel cuore della valle della Beqā in Libano, è una testimonianza di abilità tecnologiche avanzate che sfidano il tempo e la logica.

Il supporto in pietra che ospita i tre megaliti principali è composto da blocchi di oltre 350 tonnellate ciascuno, con una larghezza di oltre 11 metri. Questi monumentali megaliti, tagliati e lavorati in maniera enigmatica, sono stati posizionati a oltre 10 metri d’altezza. Sorprendentemente, questi massi colossali sono stati lavorati e uniti con un livello di precisione tecnologica così elevato che la transizione tra un blocco e l’altro è quasi impercettibile, se non fossero visibili i segni dei tagli delle pietre stesse.

Il terrazzamento noto come “Trilithon” è un enigma che sconcerta gli esperti. Questa struttura è attribuita a una civiltà con abilità tecnologiche avanzate nel campo edilizio, che potrebbe aver preceduto di millenni le successive culture che hanno lasciato il segno nella zona. Anche la costruzione di imponenti templi romani nel sito sembra essere stata anticipata da questa civiltà misteriosa, la quale dimostrava capacità al di là del loro tempo.

Tuttavia, il più grande mistero di Baalbek è rappresentato da tre imponenti blocchi di pietra scoperti nei pressi del sito nel corso del tempo. Uno di questi, famoso in tutto il mondo, è il “Monolito di Baalbek”. Questo colossale blocco di pietra, lungo 22 metri e con un peso stimato di circa 1000 tonnellate (alcune stime lo attribuiscono anche a 2000 tonnellate), sfida ogni spiegazione logica. Gli estimatori occidentali lo chiamano così, mentre le popolazioni di lingua araba lo chiamano “Hajjar el-Houble”, ovvero “La roccia della partoriente”. Questo incredibile manufatto è uno dei più grandi blocchi di pietra mai lavorati nella storia dell’umanità.

L’antica città di Baalbek rimane un enigma avvolto dalla storia, una testimonianza di antiche abilità che sfidano il nostro senso di comprensione e ragione. Una visita a questo sito non è solo un viaggio nel passato, ma anche un’esperienza che ci invita a riflettere sulle straordinarie capacità delle civiltà antiche e sulla meraviglia dei misteri ancora da svelare.

Nel remoto 1990, un’emozionante scoperta archeologica nella medesima cava avrebbe scosso le fondamenta della storia conosciuta. Un secondo monolite dalle forme perfettamente rettangolari, con un peso stimato di 1.242 tonnellate, si ergheva come una testimonianza vivente delle abilità antiche. Ancora più sorprendente, il terzo monolite, noto come “La Pietra di Janeen”, affiorò nell’estate del 2014 grazie a una spedizione archeologica organizzata dal dipartimento di orientalistica del “Deutsches Archäologisches Institute”. Questo incredibile reperto, largo 20 metri, spazioso 6 metri e profondo 5 metri, sostenuto da un peso incredibile di 1.665 tonnellate, rappresenta, almeno per quanto ne sappiamo, il più grande blocco di pietra mai ritrovato sulla Terra.

Purtroppo, la diffusione scientifica e la storiografia ufficiale, incapaci di spiegare tali imponenti reperti, si sono rifugiate nell’etichetta di “misteri”. Tuttavia, è un’etichetta che non rende giustizia al vero significato di questi ritrovamenti. La presenza dei megaliti di Baalbek, così come di molte altre opere architettoniche sparse nel mondo, è un enigma soltanto per coloro che si rifiutano di accettare la verità. La realtà è che questi reperti storici, creati con una tecnologia avanzata molto prima dell’era moderna, costituiscono la prova tangibile dell’esistenza di società incredibilmente avanzate che hanno preceduto le nostre culture, addirittura le più antiche.

È un fatto che la storiografia ufficiale sembra voler negare o minimizzare, spesso nascondendo o reinterpretando la verità per mantenere in piedi certe teorie precarie. Queste teorie, radicate nei secoli passati, non tengono conto delle prove storiche, archeologiche, letterarie e dei siti monumentali che smentiscono la narrazione consolidata. La realtà, indiziata da dati concreti, getta un’ombra di dubbio sulla versione ufficiale della storia.

In definitiva, ciò che emerge è che la realtà spesso contrasta con la versione storica che ci è stata raccontata. La presenza di megaliti e antiche tecnologie avanzate testimonia l’esistenza di civiltà dimenticate, capaci di realizzazioni che ancora sfuggono alla nostra comprensione. Ed è proprio questa sfida ad avvicinarci sempre di più a scoperte che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione dell’antichità umana.

Anjar

Immersa nella suggestiva valle della Bekaa, Anjar sorge come un gioiello archeologico, offrendo un affascinante viaggio attraverso le rovine degli Omayyadi, fondate nel VIII secolo. Se sei un appassionato di siti antichi e rovine come me, Anjar è una tappa imperdibile. Questa città, prevalentemente abitata da comunità armene, si erge a pochi passi dal confine siriano, aggiungendo un tocco di mistero al suo fascino.

Mentre mi trovavo ad Anjar, ho avuto l’opportunità di esplorare le rovine, passeggiare per le vie antiche e immergermi nella sua storia. Non potevo resistere alla tentazione di gustare alcuni dolci locali in un autentico panificio e di spingermi fino al confine per dare uno sguardo alla Siria, da una prospettiva unica.

Cosa c’è da scoprire ad Anjar:

  1. Il Grande Palazzo: Questo imponente edificio testimonia il lusso e la grandiosità dell’epoca degli Omayyadi. I suoi dettagli architettonici e i resti delle decorazioni rendono tangibile la maestosità di quei tempi.
  2. Il Tetrapylon: Una struttura unica, un incrocio di quattro strade, testimonia la pianificazione urbana avanzata di Anjar.
  3. Graffiti dell’era Omayyade: Le pareti raccontano storie silenziose con i loro graffiti, offrendo uno sguardo autentico nella vita quotidiana dell’epoca.
  4. Mura Fortificate in Pietra: I maestosi muri che circondano Anjar erano un simbolo di protezione e potenza, riflettendo l’importanza strategica della città.
  5. Viali Colonnati: Le strade fiancheggiate da colonne creano un’atmosfera unica, riportandoti indietro nel tempo mentre ti immergi nell’architettura e nella cultura di quel periodo.
  6. Bagni in Stile Romano Elaborati: Gli elaborati bagni romani rappresentano una curiosa fusione di influenze culturali, offrendo un’idea di come la storia possa intrecciarsi attraverso le epoche.
  7. Quartieri Residenziali: Esplorando gli spazi abitativi, è possibile immaginare la vita quotidiana degli abitanti di Anjar e comprendere come la città fosse organizzata.

Ciò che rende Anjar davvero speciale è il suo focus su un unico periodo storico. A differenza di siti come Baalbek, che mostrano sovrapposizioni di diverse civiltà, Anjar ci regala una finestra precisa nell’epoca degli Arabi della dinastia Omayyade. Questa dinastia, con capitale a Damasco, ha lasciato un’impronta indelebile sulla città. Fondato tra il 705 e il 715, Anjar fu purtroppo distrutto dagli Abbasidi nel 744 e successivamente dimenticato nel corso dei secoli.

Se sei affascinato dalla storia e desideri immergerti in un periodo specifico, Anjar ti accoglie con le sue rovine suggestive, raccontando storie antiche attraverso pietre e dettagli architettonici che testimoniano l’ingegno di un’epoca passata.

Ksara: Un Viaggio attraverso la Storia Vinicola del Libano

Ksara, la più antica cantina del Libano, incarna un legame millenario con l’enologia. La tradizione racconta che il vino libanese ha una storia di 5000 anni, con i primi abitanti di questa terra che piantarono vigne per esportare il loro nettare in Egitto e oltre. Nel 1857, l’arrivo di gesuiti dall’Algeria ha segnato un nuovo inizio, con la piantagione di 25 ettari di vigne tra Tanail e Zahle. Ma è stato nel 1878 che l’importazione dei celebri vitigni francesi dall’Algeria, la fiorente colonia francese dell’epoca, ha trasformato Château Ksara in una realtà indipendente dal convento di Tanail.

I dettagli nascosti sotto il terreno si sono rivelati ancora più affascinanti. Gli orfani impiegati nella cantina hanno scoperto una rete di grotte sotterranee, evocative delle crayeres gallo romane di Reims. Queste gallerie, che si estendono per circa due chilometri, sono diventate il santuario in cui Ksara conserva il suo vino, inclusi i ricordi impressi nelle vecchie annate. Sebbene la loro origine esatta resti avvolta nel mistero, queste grotte sono state un’opportunità preziosa per la cantina, fornendo uno spazio ideale per lo stoccaggio e attrarre ora gli enoturisti.

Nel 1902, l’osservatorio celeste del Medio Oriente è sorto, aggiungendo un ulteriore strato di storia a Ksara. La cuvée “Le Blanc de l’Observatoire”, un vino bianco aromatico ed equilibrato, è stata creata in omaggio all’osservatorio celeste, un punto di osservazione strategico in tempo di pace e di guerra.

L’anno 1919 ha portato con sé la fine della guerra e l’arrivo dei soldati francesi, con la loro “soif pour le vin”, che ha spinto Ksara ad aumentare la produzione e ad importare nuovi vitigni come il Carignan e l’Ugni blanc. Nonostante la partenza dei soldati nel 1943, Ksara ha continuato la sua produzione vinicola di qualità e si è rivelata una costante anche attraverso periodi difficili.

L’anno 1972 ha visto il Vaticano incoraggiare la vendita di proprietà ecclesiastiche, portando Jean-Pierre Sara, allievo dei gesuiti, ad acquistare Ksara. L’azienda produce ora oltre due milioni di bottiglie all’anno, mantenendo la sua eredità storica nonostante le sfide politiche ed economiche del Libano. Ksara, che ha sempre rappresentato una costante culturale durante l’occupazione siriana e le guerre successive, ha accolto oltre 80.000 visitatori l’anno scorso. Con una boutique curata e visite guidate con degustazioni, Ksara offre una straordinaria esperienza enoturistica. L’aggiunta di uno spazio ristorante ampliato renderà Ksara un luogo completo per eventi e celebrazioni, proprio come il suo vino, che è un ricordo di storia e cultura, nonché un piacere accessibile a tutti.

Sidone: Un Viaggio nel Cuore della Storia e dell’Architettura Libanese

Sidone, o Saida in arabo, è una piccola gemma portuale situata a 40 chilometri a sud di Beirut, incastonata tra agrumeti e bananeti. Con una popolazione di poco meno di 60.000 abitanti, questa località turistica vanta una storia millenaria e un patrimonio architettonico eclettico che affascina i visitatori.

Le radici di Sidone affondano nell’antichità, con la città fondata ben 6.000 anni fa come insediamento fenicio. Nel corso dei secoli, ha abbracciato influssi culturali diversi, che si riflettono nell’incantevole Castello del Mare, un’opera dei crociati, nelle moschee dall’architettura affascinante, nei caravanserragli e nei suq dai soffitti voltati.

Questa città, la più grande del Libano meridionale, nacque nel 4.000 a.C., ma alcune fonti ne fanno risalire le origini addirittura al 6.800 a.C. Nel XIV e XV secolo a.C., Sidone divenne un importante centro commerciale con forti legami con l’Egitto. La sua importanza aumentò nel X secolo, grazie al commercio del prezioso pigmento porpora estratto dal mollusco marino chiamato “murice”.

Come molte altre città nella regione, Sidone subì invasioni e conquiste, passando sotto il controllo di diverse culture tra cui filistei, assiri, persiani, greci, romani, e bizantini. Nel 1110, cadde nelle mani di Baldovino I, re di Gerusalemme. Nel XV secolo, Sidone rivisse come porto commerciale e, nonostante l’occupazione ottomana, divenne un centro agricolo importante nel XX secolo.

Il cuore di Sidone è Saahat en-Nejmeh, dove si trovano la stazione degli autobus, il parcheggio dei taxi collettivi, il municipio e la stazione di polizia.

Il Castello del Mare, costruito nel 1228 su un’isoletta al largo del litorale, è la gemma di Sidone. Collegato alla terraferma da un ponte di pietra, fu restaurato da Fakh ad-Din nel XVII secolo. Khan al-Franj, il più grande caravanserraglio della città, risale al XVII secolo e ospitava i mercanti e i viaggiatori.

La Grande Moschea, o Moschea Omari, risale al XIII secolo ed era originariamente una fortificazione dei Cavalieri Ospitalieri, convertita in moschea dopo la cacciata dei crociati. La Moschea di Bab al-Saray, nei pressi della Porta del Saray, è la più antica di Sidone e presenta una cupola imponente e una grande colonna in pietra nera, proveniente dall’Italia.

Sidone, con la sua storia stratificata e la sua affascinante architettura, ti accoglie a esplorare una fusione unica di culture e periodi, offrendo una finestra sul passato affascinante e variegato del Libano.

Un’esperienza irresistibile per molti turisti è perdersi tra gli intricati suq antichi, che si snodano dal Castello del Mare al Castello di San Luigi. Questi suq, le vie coperte dell’antica città, sono il riflesso medievale dell’insediamento, un intreccio di vicoli animati dalle botteghe degli artigiani e dai commercianti che mantengono vive le tradizioni secolari. Oltre 60 monumenti storici sono disseminati in questo quartiere, un patrimonio che racconta storie di secoli, alcuni dei quali, purtroppo, danneggiati durante la guerra civile ma conservati e protetti.

Per chi cerca una sfumatura museale, una tappa al Musée du Savon è altamente consigliata. È il primo museo del Libano dedicato all’antica arte della produzione del sapone. Qui, i curatori hanno accuratamente conservato tutti gli strumenti e le attrezzature necessarie per creare il sapone, offrendo ai visitatori una panoramica completa del processo di produzione. È un’immersione affascinante in un mestiere tramandato nel tempo.

Per concludere il viaggio a Sidone, una visita al Castello di San Luigi è un must. Queste rovine imponenti si ergono su un colle a sud della città. Quel che resta oggi risale all’epoca dei crociati, che costruirono questa fortezza sulle fondamenta di un’antica struttura fatimide. Il nome stesso del castello, infatti, omaggia Luigi IX, che nel 1253 strappò Sidone agli ayyubiti, riedificò questa fortezza e la occupò. A breve distanza, a sud del Castello di San Luigi, sorge la Collina delle Conchiglie di Murice, un’elevazione artificiale alta circa cento metri e lunga cinquanta. Parte di essa è occupata da un cimitero, conferendo a questo luogo un’atmosfera mistica.

Sidone è un viaggio nel tempo, una passeggiata tra le trame delle sue strade e dei suoi monumenti che ti avvolgerà in una storia millenaria e in un patrimonio culturale che ancora oggi svela i suoi segreti agli occhi dei visitatori curiosi.

Tiro: Una Città in Rinnovamento tra Antica Storia e Nuove Sfide

Situata a 81 chilometri a sud di Beirut, Tiro è una città dalle radici profonde e dalla storia movimentata. Nonostante le sfide inenarrabili portate dalla guerra civile e dagli interventi israeliani, la città si sta ora avviando verso un lento ma costante processo di rinascita e rinnovamento. Prevalentemente abitata da sciiti, come gran parte del Libano meridionale, Tiro è stata per lungo tempo trascurata dai governanti maroniti di Beirut. Tuttavia, negli ultimi anni, il numero dei visitatori è in costante aumento, grazie alle condizioni socio-politiche più stabili nel paese e soprattutto alla bellezza delle sue spiagge, ai siti romani straordinari e all’incantevole centro storico.

Le radici di Tiro risalgono al lontano III millennio a.C., quando un piccolo gruppo di abitanti si stabilì in questa zona per fondare un nuovo porto. Nel tardo II millennio a.C., Tiro divenne un regno sotto il dominio del sovrano Abibaal. Tuttavia, fu sotto la guida di Hiram che la città prosperò, diventando un fulcro fondamentale per tutta l’area orientale del Mediterraneo. Con l’ascesa di Cartagine, Tiro attraversò una fase di declino durante la quale subì il dominio degli assiri, dei babilonesi e, infine, di Alessandro Magno, che nel 332 a.C. la saccheggiò causando la morte di quasi tutti i suoi 30.000 abitanti.

Nonostante la devastazione, Tiro riuscì a rialzarsi. Nel 126 a.C. ottenne l’autonomia, diventando poi parte dell’Impero Romano nel 64 a.C. Successivamente, fu scelta come capitale della provincia romana di Siria-Fenicia. Con l’arrivo dei crociati, il futuro di Tiro divenne più incerto, ma l’occupazione ottomana garantì una relativa stabilità fino all’inizio del XX secolo, quando divenne parte della neonata Repubblica del Libano. Nel 1948, con la creazione dello Stato di Israele, emersero nuove tensioni politiche.

Oggi, Tiro è una città in costante trasformazione, una fusione di storia antica e nuove sfide. Le sue strade raccontano le vicissitudini di millenni passati, mentre il vento di rinascita soffia nei suoi vicoli, promettendo un futuro migliore. I visitatori possono esplorare i siti storici, passeggiare lungo le sue spiagge e scoprire un pezzo di storia del Libano che sta cercando di superare il suo passato tormentato e costruire un nuovo capitolo della sua storia.

All’interno della città, tre luoghi meritano una visita: Al-Mina, nella parte meridionale, Al-Bass, nel centro storico sulla terraferma, e un sito medievale nel cuore della città. Al-Mina, circondato da un affascinante scenario che si estende fino all’antico porto egiziano a sud, racchiude le rovine di Tiro romana e bizantina. All’ingresso, si trovano colonne a doppia fila che si pensa facessero parte dell’agorà. Un lungo viale colonnato conduce al porto meridionale, affiancato dal moderno cimitero e da un’arena rettangolare con cinque file sovrapposte di sedili scavati nella pietra calcarea.

Attraverso la via colonnata, si raggiungono le vaste terme romane, che misuravano circa 40×30 metri. A pochi minuti di cammino, le rovine della Cattedrale della Santa Croce sono visibili dalla strada, ma non accessibili al pubblico. Al-Bass, situato nell’entroterra, è a venti minuti a piedi dagli altri scavi. Un viale colonnato attraversa una grande necropoli romana con sarcofagi in pietra e marmo finemente decorati, alcuni dei quali raffigurano scene della mitologia greca e poemi epici di Omero. Un imponente arco di trionfo a tre fornici, alle spalle del quale si notano tracce dell’antico acquedotto cittadino, conduce all’ippodromo romano più grande e meglio conservato al mondo, che poteva ospitare fino a 20.000 spettatori.

Il pittoresco porto peschereccio, con barche di legno colorate e antiche officine di riparazione, rappresenta il cuore pulsante di Tiro. Qui si trovano ristoranti di pesce e caffè affacciati sul mare, luoghi ideali per ammirare il panorama e l’attività portuale. I suq ottomani si estendono dal lato settentrionale del porto, attirando cittadini e turisti con la loro varietà. Lungo il lato nord del porto si trova il quartiere cristiano del centro storico, con sei chiese che testimoniano le molteplici dominazioni cristiane del Libano. Le strade residenziali strette e tortuose, fiancheggiate da antiche dimore, invitano a piacevoli passeggiate serali.

Ogni anno, due eventi importanti animano Tiro: il Festival di Tiro, tra luglio e agosto, al sito archeologico di Al-Bass, si commemora la morte dell’imam Hussein ibn Ali da parte degli sciiti.

Magdouché

Tra i numerosi Santuari mariani che punteggiano il paesaggio biblico dei cedri del Libano, uno in particolare si erge con risonanze del Nuovo Testamento e personaggi centrali della storia cristiana: Gesù Cristo e sua Madre Maria, i cui passi sembra abbiano toccato questo suolo, come raccontato nei Vangeli.

Siamo nel Sud del Libano, nei pressi della città fenicia di Sidone, nei sobborghi di Magdouché, un villaggio che si eleva a 150 metri sopra il livello del Mediterraneo.

Oggi, questo luogo accoglie prevalentemente Pellegrini e fedeli che affollano la zona. Davanti alla Grotta, una croce recente sovrasta un portico a tre arcate costruito nel 1868. All’interno della Grotta, leggende e fatti straordinari, trasmessi oralmente attraverso le generazioni locali, si intrecciano. La stessa topografia della regione, con massi sparsi, dirupi e una vecchia scaletta di accesso, alimenta l’immaginazione. Secondo una tradizione, oltre duecento anni fa, un pastore musulmano sciita che pascolava le sue pecore in quest’area, allora coperta da boschi e rovi, perse una pecora. Invocando l’aiuto della Madonna, scoprì una fessura che lo condusse in una grotta dove trovò un Altare con un’icona in legno raffigurante Maria. Questa scoperta fu condivisa con il villaggio e divenne oggetto di tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Il Santuario di Magdouché: Un Luogo di Spiritualità e Miracoli

La storia recente di questo santuario racchiude una serie di eventi straordinari che hanno trasformato Magdouché in un luogo di profonda spiritualità e venerazione.

Lì, nella profonda Grotta, riconobbero la presenza di un’antica cappella dedicata alla Madonna. Decisero di prendere possesso del sito e di restaurare questo luogo di pellegrinaggio mariano, un luogo il cui ricordo non era ancora del tutto svanito. La lettura attenta del Vangelo gettò ulteriore luce sul significato del nome Al-Mantara, “Nostra Signora dell’Attesa”, rivelando che si trattava del luogo dove Maria aspettava il suo Figlio durante la sua missione a Sidone e nella terra dei Cananei. Questo luogo era dunque connesso con momenti intimi tra Gesù, Maria e gli Apostoli, come quello in cui Cristo riposava con la Madre e gli Apostoli prima di raggiungere il lago di Galilea, come narrato nel Vangelo di Marco.

L’indagine archeologica ha rivelato che le rovine imponenti adiacenti alla Grotta erano i resti di un castello costruito dai Crociati nel XII secolo, noto come Franche-Garde, e una grotta di origini oscure che risaliva a prima dell’era cristiana. Quest’ultima era probabilmente la dimora dei sacerdoti di Astarte, la dea della fecondità. Nel corso del tempo, questa grotta fu trasformata in un santuario cristiano nel IV secolo sotto l’Imperatrice Elena, madre di Costantino Magno.

Uno degli aspetti più affascinanti è l’immagine mariana ritrovata nella grotta, un’icona di puro stile bizantino raffigurante la Santa Madre di Dio nell’iconografia dell’Odigítria, attribuita all’evangelista Luca. Questa icona è associata a numerosi miracoli che sono stati raccolti in opuscoli e destinati ai pellegrini. Nel corso dei decenni, si sono verificati guarigioni di bambini e donne sterili e altre testimonianze di intercessione.

Con il passare del tempo, il santuario, un tempo abbandonato, è stato restaurato e ingrandito per accogliere un numero crescente di pellegrini. Nel 1963, è stata eretta una torre monumentale con una statua della Madonna, simbolo di protezione per tutto il paese. Nel 2000, anno del Giubileo dell’Incarnazione, sono stati intrapresi lavori significativi, incluso la creazione di un parco e una “Via dei Santuari” all’aperto, che richiama eventi biblici e cristiani. Queste stazioni all’aperto invitano i visitatori a riflettere sulle profonde connessioni spirituali di questo luogo.